lunedì 9 luglio 2007

Quello "sporco quintetto"....

Ieri ci è capitato tra le mani un esilarante comunicato stampa, i cui autori si firmano come "I Lavoratori della Centrale ENEL di Bastardo" in cui, tra proclami sensazionalistici di stampo tecnocratico e vari strafalcioni grammaticali, si cerca goffamente di minare la credibilità di "quei 4 del Comitato" ricorrendo talvolta perfino all'offesa personale, alla calunnia e all'esternazione parossistica del proprio disagio derivante dall'evidente situazione di difficoltà in cui i succitati Autori si trovano attualmente.

Il Comitato è accusato di "propinare falsità e menzogne" a mezzo stampa mischiando "ambientalismo, politica, interessi e pesanti frustrazioni personali".
Ebbene vogliamo rendere edotta la popolazione circa l'attività del Comitato e la sua composizione.



Il Comitato per la Salvaguardia dell'Ambiente e della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell'Umbria, nato nel 1994 e schierato in prima linea contro i vari tentativi di minare la sicurezza dell'ambiente e della salute pubblica dalla metà degli anni '90 in poi (progetto della discarica nel 1994, dell'inceneritore nel 2000, della combustione delle farine animali nel 2001, etc ..) è composto da un consiglio direttivo di cinque membri, da circa venticinque attivisti e da un numero ancora non quantificato di sostenitori.
Nessuno
, fra i componenti del direttivo e fra gli attivisti, ha interessi economici legati alla tutela ambientale e ai settori enogastronomico ed agrituristico: chi parla di " interessi" farebbe bene, quindi, ad informarsi prima di avventurarsi in dichiarazioni azzardate.
Questo dunque è il Comitato di " interessi sporchi", che spinto dalle "pesanti frustrazioni personali" dei suoi componenti si sta accanendo contro "uno dei pochi insediamenti, diciamo industriali, presente nella nostra zona che da lavoro stabile, compreso l'indotto, a centinaia di famiglie, nel pieno rispetto delle leggi e delle normative previste" (gli strafalcioni sono stati debitamente trascritti per completezza d'informazione).

I solerti firmatari del documento di cui sopra, però, non hanno ritenuto opportuno specificare che:

· Il Comitato ha fornito dei dati ufficiali sulle emissioni della Centrale, la cui fonte è l'APAT, un'agenzia governativa sottoposta al controllo del Ministero dell'Ambiente e della Corte dei Conti: alla nostra richiesta di commentare i suddetti dati non è stata data alcuna risposta;

· Lo studio di biomonitoraggio ambientale effettuato nel 2005 dalla ECOTECH di Perugia svela uno scenario preoccupante per ciò che riguarda l'inquinamento da metalli pesanti (guarda caso tutti contenuti nel carbone) del nostro territorio. Inoltre dalla misurazione delle polveri sottili risulta che a Bivio Pozzo, località di aperta campagna, i livelli di PM10 sono paragonabili con quelli riscontabili a Perugia Fontivegge;

· Nel piano di fattibilità del "progetto biomasse" si indica un'area di coltivazione pari a 16.000 ettari, e delle quantità annue che vanno dalle 100.000 alle 150.000 tonnellate. Come si intende far fronte a simili necessità?

· Ai sensi del Decreto Legge 387 del 2003, nella categoria delle "biomasse" rientrano anche le famigerate "farine animali" e la parte organica della spazzatura. Se a ciò si aggiunge che la Regione Umbria ha recentemente sottoscritto un protocollo d'intesa con la Regione Campania con cui si fa carico di smaltire parte dei rifiuti di Napoli e dintorni, si aggiunge un'altra tessera ad un mosaico già di per sé inquietante.

· Il Consigliere regionale Dottorini è sì favorevole all'uso delle biomasse nell'Alto Tevere, ma, piccolo particolare, per una piccola centrale di 1 MW che dovrà bruciare scarti di lavorazioni agricole reperibili nelle immediate vicinanze della centrale stessa, e non per i 22 MW previsti a Ponte di Ferro, cosa che non sta in piedi in quanto il nostro territorio, votato all'agricoltura di pregio e alla produzione di beni ad altissimo valore aggiunto come il Sagrantino DOCG e l'olio extravergine d'oliva DOP, non potrà mai essere in grado di produrre i quantitativi necessari alla "co-combustione";

· A livello nazionale non mancano i precedenti di centrali a biomasse che bruciano RIFIUTI (legalmente come nel caso di Cutro, in Calabria, per far fronte all'emergenza rifiuti, o illegalmente, come nel caso di Argenta, in Emilia Romagna, dove i Carabinieri del NOE hanno posto sotto sequestro l'impianto);

· Per quanto riguardo la valutazione epidemiologica, il Dr. Valerio Gennaro dell'Istituto Tumori di Genova ha espresso delle perplessità, nell'esaminarla, che dovranno essere oggetto di approfondimenti nei prossimi mesi: certo è che quando, in una comunità di poco più di 5.000 persone raccolte in pochi chilometri, nel giro ci pochi mesi si ammalano 5 persone di varie emopatologie quali leucemie, mielomi, linfomi, amiloidosi, etc.. la cosa non è da considerarsi come rientrante nella normalità ;

Anche se ai nostri detrattori la cosa non piacerà, teniamo a precisare che "grandi scienziati" del calibro del Prof. Gianni Tamino dell'Università di Padova, uno dei massimi esperti di "biomasse" d'Europa, hanno dimostrato che centrali a biomasse di capacità produttiva superiore a 2 MW sono antieconomiche, cioè non guadagnano, quindi RIMETTONO.
Si aggiunga che, autorizzando la co-combustione delle biomasse, ai sensi del succitato Decreto Legge 387 del 2003, si autorizza automaticamente anche la combustione delle farine animali e della parte biodegradabile della spazzatura: UNA VOLTA AUTORIZZATA LA COSA NON SI TORNA INDIETRO.

Non intendiamo infierire nei confronti di chi ci accusa, anche attaccandoci pesantemente sul piano personale, di operare una " scellerata aggressione all'obbiettività e alla ragione": come è noto, simili affermazioni si commentano da sole.

Chiediamo ai cittadini, tuttavia, di essere altrettanto comprensivi, guardando con indulgenza e, perché no, anche con un po' di benevolenza dei concittadini i quali, trovandosi in evidente difficoltà, non fanno altro che reagire con i mezzi che hanno a disposizione.

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PS: per scaricare il comunicato stampa firmato dal sedicente gruppo di "lavoratori della Centrale ENEL di Bastardo", CLICCARE QUI.

Per scaricare gli articoli contenenti le nostre risposte, pubblicati ieri sugli organi di stampa regionali, CLICCARE QUI.

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