mercoledì 18 luglio 2007

Di salute ce n'è una sola....

Risposta al sindacalista UILCEM Lanfranco Fagotti sul caso Centrale ENEL di Bastardo.

"Continuare a sostenere che le emissioni della Centrale di Bastardo sono nella norma e all'interno dei parametri di legge significa negare ogni evidenza, dal momento che i dati del registro INES dimostrano l'esatto contrario.

Il fatto che i casi di sforamento dei valori soglia non siano sanzionabili non significa che l'inquinamento della Centrale "Vannucci" sia cosa di poco conto. Basti ricordare che, nel 2002, la Centrale ENEL "Federico II" di Brindisi, impianto con 4 sezioni da 320 MW di cui solo due in funzione per un totale di 640 MW, quindi oltre 4 volte superiore alla Centrale di Bastardo, ha dichiarato di aver emesso 192 kg di arsenico contro i quasi 63 della "Pietro Vannucci" che è chiaramente molto più piccola, avendo due gruppi da 75 MW per un totale di 150 MW.

La sproporzione è evidente, soprattutto se si considera che l'impianto di Brindisi nel maggio di quest'anno è stato inserito dal WWF nella "top 30" delle centrali più inquinanti d'Europa e che recentemente il sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti, ha emanato un'ordinanza con cui dispone la distruzione di tutte le coltivazioni situate nella prossimità del nastro carbone della centrale a causa dell'inquinamento causato dalle polveri del combustibile.

Auspichiamo che anche a Gualdo Cattaneo il Sindaco, in qualità di Ufficiale del Governo e primo Ufficiale Sanitario del Comune, adotti contromisure del genere a tutela della popolazione residente e degli stessi addetti della centrale.

Si ricorda che, come riportato nel dossier di Greenpeace sulle centrali a carbone d'Italia, la centrale di Bastardo ha emesso, nel 2005, ben 920 mila tonnellate di CO2, vale a dire il 12% in più delle quote assegnate.

Questo sarebbe l'impianto che opera in linea con le normative vigenti, nel pieno rispetto dell'ecologia e della salute pubblica?

In tal proposito si ricorda che ai sensi della legge 626 del 19 settembre 1994 i lavoratori esposti ai carcinogeni (tra cui arsenico, zinco, cadmio, nichel, mercurio, vanadio, etc.) sono tenuti ad effettuare periodicamente una serie di accertamenti tra cui lo screening del capello, al fine di tenere sotto controllo la situazione sanitaria di chi, lavorando a contatto con gli inquinanti, è esposto in prima persona ai rischi connessi con l'uso dei combustibili fossili.

Ricordiamo che il carbone contiene ben 67 sostanze inquinanti di cui 23 cancerogene, oltre al radon, un isotopo dell'uranio responsabile di livelli di radioattività, nell'area circostante ad una centrale a carbone, superiori a quelli riscontrabili nei pressi di una centrale nucleare.

Quindi auspichiamo che i sindacati inizino a preoccuparsi di tutelare la salute dei lavoratori della centrale anziché difendere a spada tratta l'impianto anche laddove esso è oggettivamente indifendibile.

Auspichiamo inoltre che il Sindaco di Gualdo Cattaneo si renda immediatamente operativo a tutela della salute dipendenti della centrale e delle popolazioni residenti nelle vicinanze dell'impianto."

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