venerdì 16 novembre 2007

Prepariamoci....

Diceva Andreotti che "a pensar male si fa peccato, ma purtroppo non ci si sbaglia mai".

Abbiamo avuto notizia del fatto che i nostri amministratori regionali hanno in programma, per i primi di dicembre, una gita a Vienna e a Francoforte avente la finalità di renderli edotti circa le "meravigliose sorti e progressive" dell'avanguardia tecnologica in materia di incenerimento di rifiuti.

I più malfidati potrebbero pensare che qualcuno, nella "sala ovale" di Palazzo Cesaroni, stia meditando di impiantare - ovviamente per il nostro bene - un bell'inceneritore di rifiuti (che ora va di moda chiamare "termovalorizzatore") nella provincia di Perugia.

Lo stesso Assessore Bottini ha più volte detto che "tre inceneritori a Terni sono troppi" e che "la situazione va riequilibrata".

Orbene, noi italiani siamo affetti da un male terribile: l'esterofilia acritica.

Tutto ciò che viene fatto all'estero è cosa buona e giusta. Caso strano, dall'estero riusciamo ad importare soltanto il peggio, mentre sembriamo essere refrattari alle cose sensate e alle innovazioni vere da cui possono trarre vantaggio tutti.

Un porcata è e rimane una porcata, sia a Terni che a Brescia, sia a Vienna che a Copenhagen.

Fa riflettere il fatto che i nostri amministratori regionali non abbiano organizzato una gita a Capannori (LU), Comune toscano al primo posto in Europa per la raccolta differenziata (oltre il 90%). Avrebbero risparmiato dei soldi (nostri, ovviamente) ed avrebbero potuto imparare qualcosa di utile.

Per questo abbiamo deciso di organizzare a breve un viaggio d'istruzione nel Comune più ecologico d'Italia, al quale verranno invitati tutti i Consiglieri Regionali e che sarà interamente finanziato con le sottoscrizioni e le donazioni spontanee raccolte dagli attivisti del Comitato.

Subito dopo organizzeremo un'altra visita presso alcune aziende che trasformano rifiuti indifferenziati in materiale per l'edilizia (ad esempio alleggeritori per calcestruzzo, etc.) senza dover bruciare nulla.

Nel frattempo, continueremo a lavorare al nostro progetto di redazione di un "Manuale di autodifesa civica" che verrà pubblicato in primavera ed i cui ricavi verranno messi a disposizione delle associazioni civiche ed ecologiste umbre per finanziare le battaglie in difesa del territorio, dell'ambiente e della salute pubblica.



Oggi segnaliamo un'interessante newsletter ricevuta dell'Associazione "AMBIENTE E FUTURO".


INCENTIVI, INCENERITORI, FINANZIARIA: CAMBIARE QUALCOSINA PER NON CAMBIARE NULLA?


Pare proprio di si’. L’11 novembre, in Senato, è stato votato l’articolo 30 (nell’ambito della finanziaria 2008) riguardante gli incentivi “truffaldini”agli inceneritori (e a seguire alle energie rinnovabili). In pratica l’articolo (che come il resto della finanziaria deve poi passare alla Camera) tende a ripristinare il testo deliberatamente “corretto” dall’ultima scrittura della finanziaria 2007 che individua i termini di “deroga” per i soli impianti esistenti e per quelli realizzati ed operativi. Viene fissato inoltre un tempo massimo di tre mesi per definire le deroghe che al di là di qualche limitazione rimangono nelle mani di Bersani. Quindi apparentemente qualche timido passo in avanti AMPIAMENTE COMPENSATO IN NEGATIVO, però, dagli ARTICOLI SUCCESSIVI che DI FATTO (con pochissime modifiche marginali) CONFERMANO LA VOLONTA’ DEL “FAMIGERATO” ARTICOLO 30 bis ispirato da Bersani (e curiosamenterimosso” dal Presidente della Commissione Ambiente del Senato Tommaso Sodano che fino all’ultimo ne ha negato esistenza e contenuto).

Come già abbiamo avuto modo di dire pur evitando “disfattismi” paralizzanti, “IL DIAVOLO STA NEL DETTAGLIO”. Infatti in questi articoli che riguardano la incentivazione delle energie rinnovabili si fa riferimento a due aspetti “inquietanti” che PONGONO SU DI UN “PIANO INCLINATO” FAVOREVOLE ALL’INCENERIMENTO DUE ASPETTI DELICATI CHE RISCHIANO DI FAR ENTRARE DAL “PORTONE” CIO’ CHE E’ USCITO DALLA PORTA. Stiamo parlando della combustione della frazione biodegradabile dei rifiuti urbani e delle biomasse che (attraverso l’allegato 2) vengono annoverate (purtroppo il linea con la direttiva UE 2001/77) tra le “fonti rinnovabili” e quindi soggette ad incentivazione una volta bruciate.

OCCORRE DIRE CHE I GIOCHI NON SONO ANCORA FATTI FINO IN FONDO E CHE, NOSTRO COMPITO DIVIENE QUELLO DI MOBILITARCI IN MODO DA NON FAR CHIUDERE IL CERCHIO. Si rimanda ad un Decreto Ministeriale da emanare entro 90 giorni (e c’è da giurare che Bersani farà di tutto per accelerare i tempi di attuazione) in cui stabilire le modalità di incentivazione di queste tipologie di rifiuti e di materiali. In proposito occorre ricordare, come del resto abbiamo puntualmente fatto anche facendo porre agli atti un documento preciso (vedi http://ambientefuturo.interfree.it ) in occasione dell’incontro con la Commissione Ambiente del Senato, che mentre in Germania e parzialmente in Inghilterra, pur nel quadro della Direttiva 2001/77 NON VIENE INCENTIVATA NESSUNA FORMA DI COMBUSTIONE DEI RIFIUTI, in Italia sembra si sia voluto scegliere la “via olandese” che attraverso la individuazione di una “FORMULA” riconosce incentivi alla combustione della parte biodegradabile dei rifiuti. “A BOCCE FERME” VERDI E RIFONDAZIONE DEVONO SPIEGARE COME MAI HANNO PERMESSO QUESTO “AUTOMATISMO quando avrebbero potuto contribuire ad UN “AMPIO CONFRONTO” PRIMA DI ARRIVARE A QUESTO SCENARIO GIA’ IN BUONA PARTE COMPROMESSO.

A QUESTO PUNTO OCCORRE FARE DI TUTTO PERCHE’ LA MODALITA’ DI CALCOLO GIA’ PREDISPOSTA IN “BOZZA” DAL GSE (e dal “solito” ministro Bersani) E CONTENENTE UNANUOVA TRUFFA” CHE ATTRIBUISCE ELEVATO POTERE CALORIFICO ALLA FRAZIONE ORGANICA CALCOLANDONE IL POTERE CALORIFICO SUPERIORE (anziché quello inferiore –p.c.i). Questo vuol dire PREPARARE UN’IMPORTANTE INIZIATIVA A ROMA IN TEMPI UTILI FACENDO ARRIVARE AL “PALAZZO” LA NOSTRA CONTESTAZIONE MA ANCHE LE NOSTRE PROPOSTE.

Per parlarci chiaro: SE VENISSE CONFERMATA QUESTA MODALITA’ I GESTORI DI INCENERITORI RECUPEREREBBERO CIRCA IL 90% DI QUELLO CHE HANNO “PERSO” CON LA FINE DEI CIP6. BEN OLTRE LO “SCENARIO OLANDESE” CHE RICONOSCE NON PIU’ DEL 40% DEI SUCCOSI INCENTIVI INCAMERATI CON LA FAMIGERATA “TRUFFA”. Quindi, andando oltre “diatribe”eccessive sulle “responsabilità”( per parafrasare il Movimento NO TAV “NON ABBIAMO GOVERNI AMICI” NE’ FORZE POLITICHE “AMICHE”che ci tolgono le “castagne dal fuoco”) occorre FARE I CONTI CON LA NUOVA FASE ATTIVANDO DA SUBITO I NOSTRI “ANTICORPI”. Per quanto riguarda la PARTITA DELLE BIOMASSE possiamo ancora fidare sulla assoluta contraddittorietà della normativa vigente che IDENTIFICA LE BIOMASSE COMBUSTIBILI (vedi il citato allegato X del DLGS 152/06) con una limitata tipologia di prodotti non identificabili con i rifiuti (il vero affare per l’industria “sporca” è BRUCIARE IN PRIMO LUOGO I RIFIUTI INDUSTRIALI PROVENIENTI DA COMPARTI DEL MOBILE, DEL CARTARIO E DELL’AGROINDUSTRIA) .

Certo, niente di cui stare tranquilli visto che l’allegato in questione su cui insisterà ancora Bersani con decreti ad hoc riguarda le famigerate COLTURE NON A FINE ALIMENTARE oltre ai cascami del legno vergine e agli "olii di vegetazione” tristemente importati dall’altro emisfero.

Comunque occorre chiamare ancora a nostra DIFESA che in tutta questa vicenda ed in particolare nella combustione incentivata della frazione biodegradabile dei rifiuti la pur contraddittoria normativa UE afferma che OCCORRE TENER CONTO DELLA GERARCHIA NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI PER CUI LE SOSTANZE ORGANICHE DEVONO, IN VIA PRIORITARIA ESSERE RECUPERATE SOTTO FORMA DI MATERIA E… AGGIUNGIAMO NOI, VISTO I PROCESSI DI DESERTIFICAZIONE LA RACCOLTA PORTA A PORTA DELL’ORGANICO NON PUO’ E NON DEVE ESSERE INDEBOLITA DA QUALSIASI scenario di tipo olandese corretto all’italiana.


Fonte: Associazione "AMBIENTE E FUTURO"

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