martedì 5 giugno 2007

Si scrive "BIOMASSE", si legge "RIFIUTI"

Nel ridente Comune di Castiglion Fiorentino c'è qualche mente eccelsa che ha pensato di impiantare una bella CENTRALE A "BIOMASSE" da 50 MW al posto dell'ex zuccherificio Sadam.
Riportiamo qui di seguito un articolo pubblicato dagli amici del Comitato Tutela Valdichiana il 6 maggio scorso sul portale di PATRIMONIO S.O.S. :


Centrale a "BIOMASSE": un incontro a Castiglion Fiorentino

Si è svolto domenica sera al teatro comunale di Castiglion Fiorentino, un pubblico dibattito sul tema "Quale salute e quale ambiente" organizzato dalla sezione comunale del Comitato Tutela Valdichiana. L’incontro è stato promosso per informare i cittadini castiglionesi circa il progetto di riconversione dello zuccherificio ex Sadam in una centrale a combustione di biomasse per la produzione di energia elettrica, che dovrebbe utilizzare quali combustibili olii e prodotti vegetali quali pioppi e canne.

Di fronte ad un numerosissimo e attento pubblico il Prof. Gianni Tamino, docente all’Università di Padova ed esperto di problemi energetici, ha illustrato le problematiche delle centrali a biomasse, analizzando vari aspetti quali fonti rinnovabili, biomasse ed assimilati, bilancio energetico, conto economico. Il relatore ha spiegato come a suo parere il conto energetico delle centrali a biomasse non è conveniente, a meno che non vengano utilizzati esclusivamente scarti agricoli ricavati in loco.

Quindi impianti che producano da 0,5 a 2 Mwh di energia elettrica, mentre per impianti di capacità superiore, quale si ipotizza quello di 50 Mwh di Castiglion Fiorentino, occorrerebbe approvvigionarsi di materia prima, in primis olio di palma, proveniente dai paesi del sud est asiatico. Inoltre il territorio del Valdichiana non costituisce certo un ambiente idoneo alla coltivazione di pioppi e canne necessarie al funzionamento della centrale.
A parere del relatore la soluzione moderna ed ottimale per produrre energia elettrica è rivolgersi a fonti esterne alla Terra, quindi al sole, che costituisce una fonte praticamente inesauribile.
A questo proposito il Prof. Tamino ha fatto notare che la quota trattenuta in ogni bolletta per "fonti energetiche rinnovabili" in realtà viene usata in Italia, caso unico e contestato in Europa, per inceneritori e centrali a biomasse, piuttosto che per centrali eoliche e impianti ad energia fotovoltaica e solare.
Alla applauditissima relazione è seguito un dibattito al quale sono intervenuti vari cittadini, anche di paesi vicini, rappresentanti del Comitato e il Sindaco di Castiglion Fiorentino, chiamato in causa soprattutto in relazione al rischio che un megaimpianto quale quello prospettato può creare per la salute pubblica, per l’emissione in grande quantità di polveri sottili che vengono prodotte ogni volta che c’è una combustione ad alta temperatura.
L’incontro ha avuto il merito di fare un po’ di chiarezza su quanto si sta sviluppando in merito al futuro dell’ex zuccherificio.

A parere del Comitato la soluzione prospettata non è compatibile con il tessuto economico-produttivo ed in particolare con il comparto agricolo e turistico; inoltre non è sostenibile dal punto di vista ambientale, ma soprattutto è percepita come una grave minaccia alla salute collettiva, con pesanti ricadute sulle generazioni future.
Occorre pensare a progetti alternativi, pur nell’interesse di conservazione dei posti di lavoro dei dipendenti dell’ex zuccherificio.


Comitato Tutela Valdichiana - Sezione di Castiglion Fiorentino

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