martedì 12 giugno 2007

Abbiano il coraggio di leggere...

Pubblichiamo la lettera del Prof. Stelvio Sbardella, insegnante di lettere, poeta, scrittore, commediografo e regista teatrale, padre di una ragazza che sta lottando contro la leucemia.


Lettera ai signori dell’energia
di Stelvio Sbardella

"Vi ho cercato per scrivervi, signori dell’energia e del progresso, e vi ho trovato dappertutto dove c’è da smuovere il mondo e piegarlo ai monumenti dell’ingegno umano.
Vi ho trovato anche qui, tra colline di antichi borghi e solari, spargere il suono del vostro peana, tra vigne procaci di rosso e sagrantino e piante d’ulivo sacre e salubri.
Come maghi portate luce e caldo dove c'è buio di notte e freddo d'inverno; c'è chi vi ama vedendo volare vapori tra nubi non sempre di cielo, ma c’è gente che piange, tra spine di male e dolore, chiuso in camera sterile d’ospedale, non ha forza di odiare, non dice che forse qualcosa è sfuggito alle menti che hanno portato il progresso; non odia e non pensa che che l’aritmetica non trova più numeri se non per contare chi resta e chi muore.
Però chi sa dice, e svela l’inganno di ossidi, metalli e polveri fini e non sempre son soffi d'idrogeno e ossigeno: di energia si vive, ma purtroppo, talvolta, si può anche soffrire: bambini che hanno carbonio nel sangue, bambini e adulti che hanno il sangue ferito da mefitiche nubi, tanti che sono passati su questa terra sperando di trovare ancora ossigeno, invece sono andati chissà dove e non tornano più.
Di certo la colpa non è tutta vostra, signori dell’energia e del progresso: siamo in molti conniventi, anche noi, che per anni siamo stati in silenzio, pensando che fosse di altri il dovere di non esalare anidridi ai nostri respiri affannati.
Oggi mi trovo anch’io a sperare che la scienza, quella buona che aiuta, riesca a darmi mia figlia com’era, prima che il male bianco l’aggredisse; spero insieme a tanti che ho visto abbracciare il dolore in silenzio, implorando il Cielo, come tutti gli uomini che hanno pena nel cuore.


Di energia si vive, ma si può anche morire: troviamo insieme una via che ci riporti ad essere uomini degni di questa terra com’era, prima che il sole si oscuri e su di noi cada la notte del tempo."


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