Rispondiamo alle accuse rivolteci da un consigliere comunale di minoranza mediante un articolo pubblicato oggi sul Giornale dell'Umbria.
Riteniamo ridicola la definizione, abusata e invero assai poco originale, che negli ultimi anni chiunque si trovi in seria difficoltà rivolge al proprio interlocutore: il termine “talebano”.
Se l'autore del comunicato stampa in questione avesse letto l’abbondante letteratura scientifica messa a disposizione dal Comitato su questo blog, avrebbe certamente evitato una magra figura.
Non ci risulta che l’EPA (Ente Americano per la Protezione Ambientale) sia identificabile come un’associazione di parte, così come non ci risulta che lo sia l’APAT (Agenzia per la Protezione Ambientale e per i Servizi Tecnici), che ha pubblicato le emissioni di inquinanti della centrale ENEL di Ponte di Ferro, molte delle quali abbondantemente al di sopra delle soglie di legge (arsenico, mercurio, zinco, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, etc.).
Riguardo ai relatori che sabato 18 giugno hanno illustrato il quadro sanitario ed ambientale connesso con l’inquinamento della centrale, va detto che se il solerte consigliere fosse stato presente (cosa che non si è verificata), avrebbe constatato che i Dottori facevano riferimento a studi accademici quasi tutti provenienti da oltreoceano, come quello del Prof. Gabbard dell’Università di Denver o quello commissionato dall’Esercito degli Stati Uniti d’America sulla pericolosità degli impianti di produzione energetica per la salute umana.
In tal proposito si ricorda che l’imparzialità dei relatori è risultata così evidente e platealmente condivisibile che il Consiglio Comunale all’unanimità (tra cui lo stesso autore del cominicato) ha, su proposta del Sindaco, deciso di avvalersi della collaborazione del Dr. Ghirga nella sua qualità di medico esperto in problemi sanitari connessi con l’inquinamento ambientale.
Quindi il “passaporto dell’imparzialità” tanto caro al suddetto consigliere c’è ed è riscontrabile da chiunque abbia l’umiltà di informarsi sulle cose prima di affermare a mezzo stampa cose non vere che dimostrano quanto sia i consiglieri del Gruppo “La Svolta”, sia il Comitato, abbiano messo il “dito nella piaga” rinfacciando la mancata presa di posizione sul problema sanitario ed ambientale sollevato.
Si può condividere o meno un principio, oppure la sensibilità a determinate problematiche: di certo nessuno è legittimato a sparare a zero su chi, per una causa del genere, ovvero per la tutela del diritto alla salute dei cittadini sancito dall’art. 32 della Costituzione, ci sta mettendo il cuore e l’anima.
Si ricorda che la difesa della salute pubblica è ben più importante di 400 preferenze elettorali, e che si otterebbe un triste bottino lasciando che la situazione del “progetto biomasse” (che trasformerebbe la centrale in inceneritore di rifiuti) degeneri per poi “monetizzare” il malcontento in termini di voti alle prossime elezioni amministrative.
Se l'autore del comunicato stampa in questione avesse letto l’abbondante letteratura scientifica messa a disposizione dal Comitato su questo blog, avrebbe certamente evitato una magra figura.
Non ci risulta che l’EPA (Ente Americano per la Protezione Ambientale) sia identificabile come un’associazione di parte, così come non ci risulta che lo sia l’APAT (Agenzia per la Protezione Ambientale e per i Servizi Tecnici), che ha pubblicato le emissioni di inquinanti della centrale ENEL di Ponte di Ferro, molte delle quali abbondantemente al di sopra delle soglie di legge (arsenico, mercurio, zinco, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, etc.).
Riguardo ai relatori che sabato 18 giugno hanno illustrato il quadro sanitario ed ambientale connesso con l’inquinamento della centrale, va detto che se il solerte consigliere fosse stato presente (cosa che non si è verificata), avrebbe constatato che i Dottori facevano riferimento a studi accademici quasi tutti provenienti da oltreoceano, come quello del Prof. Gabbard dell’Università di Denver o quello commissionato dall’Esercito degli Stati Uniti d’America sulla pericolosità degli impianti di produzione energetica per la salute umana.
In tal proposito si ricorda che l’imparzialità dei relatori è risultata così evidente e platealmente condivisibile che il Consiglio Comunale all’unanimità (tra cui lo stesso autore del cominicato) ha, su proposta del Sindaco, deciso di avvalersi della collaborazione del Dr. Ghirga nella sua qualità di medico esperto in problemi sanitari connessi con l’inquinamento ambientale.
Quindi il “passaporto dell’imparzialità” tanto caro al suddetto consigliere c’è ed è riscontrabile da chiunque abbia l’umiltà di informarsi sulle cose prima di affermare a mezzo stampa cose non vere che dimostrano quanto sia i consiglieri del Gruppo “La Svolta”, sia il Comitato, abbiano messo il “dito nella piaga” rinfacciando la mancata presa di posizione sul problema sanitario ed ambientale sollevato.
Si può condividere o meno un principio, oppure la sensibilità a determinate problematiche: di certo nessuno è legittimato a sparare a zero su chi, per una causa del genere, ovvero per la tutela del diritto alla salute dei cittadini sancito dall’art. 32 della Costituzione, ci sta mettendo il cuore e l’anima.
Si ricorda che la difesa della salute pubblica è ben più importante di 400 preferenze elettorali, e che si otterebbe un triste bottino lasciando che la situazione del “progetto biomasse” (che trasformerebbe la centrale in inceneritore di rifiuti) degeneri per poi “monetizzare” il malcontento in termini di voti alle prossime elezioni amministrative.
Gruppo "La Svolta" e Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo.
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PS: per scaricare l'articolo del Consigliere di minoranza pubblicato oggi sul Giornale dell'Umbria, CLICCARE QUI.

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